riscaldamento globale

Il problema dei cambiamenti climatici

Il problema dei cambiamenti climatici negli ultimi anni ha portato ad accesi dibattiti nel mondo politico e scientifico, come testimoniano gli eventi che negli ultimi mesi di quest’anno hanno visto l’insorgere di un vero e proprio movimento di sensibilizzazione sulla crisi climatica scaturito in una prima marcia globale per il clima tenutasi il 15 marzo scorso (#FridaysForFuture).

Sebbene la comunità internazionale abbia dato vita già a partire dal secolo scorso ad azioni che hanno portato nel 1997 alla stesura del protocollo di Kyoto, un accordo tra i paesi finalizzato alla riduzione globale delle emissioni di gas climalteranti, e più recentemente nel 2015 a stipulare l’accordo di Parigi con l’obiettivo di guidare le politiche internazionali in materia di lotta ai cambiamenti climatici fino al 2050, i segnali che ci giungono dal mondo della ricerca scientifica non sono incoraggianti.

Tra i principali campanelli d’allarme, sintomo di uno stato di alterazione climatica significativo, vi sono i risultati delle analisi condotte sullo stato dei ghiacciai (Zemp M. et al., 2019):

  • sulle Alpi la maggior parte dei ghiacciai si scioglierà entro il 2100, contribuendo all’innalzamento del livello dei mari;
    dal 1961 al 2016 i ghiacciai (5% sul totale che include Groenlandia e Antartide) hanno contribuito all’innalzamento del mare con circa 27 millimetri, circa il 30%;
  • tra il 2006 e il 2016 si è registrato un innalzamento del livello del mare pari a 1 millimetro all’anno;
  • c’è un’elevata probabilità che i ghiacciai al di sotto dei 3.000 metri di quota scompaiano entro il 2100.
Manifestazione mondiale sul clima
15 marzo 2019: Manifestazione mondiale sul clima (#FridaysForFuture)

Vi sono poi altri fenomeni che testimoniano il preoccupante stato di alterazione climatica in corso, come ad esempio:

  • il caldo record registrato nel mese di marzo 2019 in Alaska, con temperature fino a 15 gradi sopra la media (Alaska Climate Research Center, 2019);
  • il trend di aumento della temperatura dell’aria nell’emisfero nord al quale corrisponde quello di aumento della temperatura del permafrost, con conseguente rilascio di carbonio organico stoccato nel suolo e aumento del fenomeno di cambiamento climatico a livello globale (Boris K. et al., 2019).

Appare evidente, dunque, come l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 °C rispetto i livelli preindustriali, mettendo in campo interventi che consentano di limitare l’aumento di temperatura a 1,5° C rispetto agli stessi livelli di riferimento, diventi di prioritaria importanza nel perseguimento di uno sviluppo sostenibile: imprese, istituzioni e consumatori sono chiamati ad impegnarsi con programmi e azioni concrete nella riduzione dell’impatto sul cambiamento climatico.