prodotti a basso impatto ambientale

Cosa si intende per prodotti “green”? E per prodotti a ridotto impatto ambientale?

In un mercato volto alla qualificazione dei prodotti, comincia piano piano a farsi strada una nuova prospettiva: quella della sostenibilità. Sono infatti sempre di più i consumatori che decidono di fare acquisti consapevoli, privilegiando prodotti che rispettano l’ambiente e ne preservano le risorse. Tale visione è in linea con le numerose politiche che impongono norme a tutela dell’ambiente.

All’interno di questa cornice, il mondo dell’industria si è presto adattato, facendo leva nelle proprie strategie di comunicazione e marketing sulla promozione di prodotti e servizi “green” o “verdi”. Ma qual è il significato di questi termini?

Prodotti “green”

Sono sempre di più i prodotti qualificati come “verdi”, “green”, “sostenibili” o “ecologici”. Tuttavia, questi termini sono generici, adatti a sintetizzare alcune caratteristiche dei prodotti e squisitamente non tecnici.
Quando utilizzati appropriatamente, fanno riferimento alla riduzione degli impatti ambientali associata alla realizzazione di prodotti e servizi.

Prodotti a ridotto impatto ambientale

Il termine “impatto ambientale” è definito, nel Regolamento EMAS, come “qualunque modifica dell’ambiente, negativa o positiva, derivante in tutto o in parte dalle attività, dai prodotti o dai servizi di un’organizzazione”.

Ottenere un prodotto a basso impatto ambientale significa quindi fare in modo che, lungo tutto il complesso ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime allo smaltimento come rifiuto (o riciclo), il contributo alla modifica dell’ambiente, in almeno una delle sue matrici (aria, acqua, suolo…), sia ridotto.
Il parametro di confronto per verificare la riduzione dell’impatto ambientale può essere il modo in cui il prodotto veniva realizzato in precedenza, oppure una produzione standard. La riduzione dell’impatto ambientale può essere ottenuta da chi realizza il prodotto per mezzo di miglioramenti nei processi o nelle tecnologie di produzione, sia gestiti direttamente, sia influenzati a monte o a valle della propria posizione nella filiera produttiva.

Asserzioni ambientali dei prodotti

Asserzioni generiche di sostenibilità sono tuttavia fuorvianti e spesso abusate, quando non supportate da qualificazioni sufficienti. In merito a questo argomento, la norma ISO 14021 (Asserzioni ambientali autodichiarate) fornisce indicazioni condivise sul modo in cui deve essere formulata un’asserzione ambientale.
La norma afferma che uno slogan pubblicitario, un marchio o la descrizione commerciale di un prodotto possono contenere asserzioni ambientali, ma ricorda che i concetti coinvolti nella sostenibilità sono molto complessi e ancora in fase di studio: non essendoci al momento metodi definitivi per misurare la sostenibilità o perseguire la sua realizzazione, non devono essere formulate asserzioni generiche sul suo raggiungimento.

Il passo successivo, quello che dà consistenza alla qualificazione di un prodotto come “green” o “verde”, è fornire informazioni su:

  • quali impatti ambientali sono stati ridotti,
  • come è possibile misurare tale traguardo,
  • come è stato raggiunto questo risultato.