Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione culturale da parte delle aziende produttrici di beni di consumo sempre più orientate all’implementazione di best practices atte a garantire la salvaguardia dell’ambiente, pur senza rinunciare ad elevati standard di crescita economica.
La realizzazione degli obiettivi fissati dall’agenda 2030 pone tali aziende nelle condizioni di dover operare con cadenza sempre maggiore delle scelte strategiche in ottica di crescita sostenibile, favorendo lo sviluppo del territorio e la promozione di modelli economici che consentano di proporre al consumatore finale prodotti a impatto ambientale ridotto rispetto a quanto avveniva in passato.
L’importanza delle certificazioni ambientali di prodotto
Se da un lato è vero che tali virtuosismi appaiono di fondamentale importanza per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, dall’altro è altrettanto vero che i risultati conseguiti dalle aziende in seno agli interventi messi in atto all’interno dei propri sistemi produttivi necessitano di essere sottoposti a iter che ne attestino la veridicità e la conformità a specifici standard di riferimento adottati su scala nazionale, europea e internazionale.
Ecco che la certificazione, operata da parte di organismi di terza parte indipendente, appare come la migliore soluzione per l’attribuzione di un elevato livello di garanzia ai risultati conseguiti dalle aziende in ottica di produzioni sostenibili caratterizzate da un ridotto impatto ambientale.
Certificazioni ambientali Ecolabel e Made Green in Italy
Nell’ambito delle strategie individuate dall’Unione Europea in ottica di sviluppo e consumo sostenibili, il marchio europeo ECOLABEL (Regolamento CE n. 66/2010) costituisce un esempio di strumento volontario (etichetta di Tipo I, secondo la norma ISO 14024) per favorire una migliore gestione delle risorse premiando prodotti/servizi superiori dal punto di vista delle performance ambientali, che possono dunque differenziarsi da quanto proposto sul mercato dai vari concorrenti.
L’etichetta prevista dal marchio ECOLABEL ad oggi attesta che oltre 17.000 prodotti (ISPRA,2019) appartenenti al mercato europeo presentano un basso impatto ambientale nel loro intero ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime fino allo smaltimento finale.Vi sono poi altri esempi di strumenti volontari a disposizione delle aziende, come lo schema nazionale per l’etichettatura “Made Green in Italy”, che adotta la metodologia per la quantificazione dell’impronta ambientale dei prodotti PEF – Product Environmental Footprint (Raccomandazione 2013/179/UE), introdotta in Italia a partire dal 2018 per promuovere misure di “green economy” secondo quanto disciplinato dalla legge n.221 del 28 dicembre 2015.
I benefici delle certificazioni ambientali di prodotto
L’adozione di una certificazione ambientale comporta un doppio valore aggiunto:
- maggiore visibilità delle aziende, che ottengono al contempo un vantaggio competitivo generato dal riconoscimento del miglioramento implementato;
- incentivi e agevolazioni, come ad esempio la semplificazione nella partecipazione a procedure d’acquisto da parte di pubbliche Amministrazioni (Green public procurement –GPP).
Alcune indagini condotte da ISPRA hanno evidenziato come l’Italia si collochi tra i primi posti in Europa in fatto di numero di certificati rilasciati dagli organismi accreditati (più di 20.000 aziende interessate), a riprova del fatto che ad oggi le certificazioni ambientali sono viste come un’opportunità (e non un fattore limitante) per un migliore posizionamento sul mercato che, tuttavia, necessita anche di un’adeguata strategia comunicativa per poter raggiungere efficacemente gli stakeholder.