Il contesto del progetto

Perché preoccuparsi dell’impronta ambientale dei prodotti agroalimentari?

L’attenzione della comunità internazionale verso le tematiche ambientali ed in particolare in relazione alle conseguenze e agli effetti dei cambiamenti climatici (e.g. innalzamento delle temperature, eventi climatici estremi, siccità prolungate) sta influenzando concretamente la circolazione ed il mercato dei prodotti agroalimentari in Europa e nel mondo. Da un lato il consumatore è sempre più sensibile alle tematiche ambientali tanto da porre una maggiore attenzione verso prodotti a ridotto impatto ambientale. Dall’altro, un numero crescente di iniziative istituzionali, proprio a garanzia del consumatore, intende definire delle regole comuni per categorie di prodotto atte a quantificarne le performance ambientali. Tra le più significative identifichiamo l’Europa con l’iniziativa del Product Environmental Footprint, la Francia con la Legge Grenelle 2 o l’Italia con il regolamento Made Green in Italy.

Questa costellazione di iniziative diverse porta con sé una serie di opportunità ma anche di criticità: è ormai certo che a breve la dichiarazione delle performance ambientali dei prodotti agroalimentari sarà un vincolo implicito alla circolazione delle merci; è tuttavia evidente come la coesistenza di diverse regole promosse da diversi paese ed istituzioni rende difficile se non impossibile per un’azienda agroalimentare attivare processi di eco-design e quindi dichiarare il “miglioramento dell’impronta ambientale”.

È in questo contesto che si inserisce il progetto del “Passaporto Ambientale per i prodotti agroalimentari della Montagna Vicentina”. Grazie al Passaporto Ambientale si andranno a sviluppare dichiarazioni ambientali di prodotti agricoli in grado di rispondere in modo trasversale alle diverse regole dei mercati certificandone quindi il “miglioramento dell’impronta ambientale”.

Il contesto

Gli obiettivi

L’approccio